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Condivido molti punti dell'analisi e la constatazione - palese - che il genere sia in crisi (d'altronde quando non lo è stato?), nonostante questo non sono d'accordo della soluzione.

Ma forse è un parlare fine a se stesso. La dipendenza dai tropi e dai retelling, così come la diffidenza per tutto ciò che non sia facilmente incasellabile in una definizione di marketing precisa, sono allo stesso tempo sintomi e cause. Spingendo l'ultimo successo del booktok, necessariamente il mercato apre la strada a chi vorrà imitarlo.

La cosa che mi chiedo è se sia davvero possibile cambiare la corrente, e se si come. Da fuori? E senza essere percepiti come moralizzatori? Mettendosi di lato, o ancora, da dentro?

Onestamente non saprei, ho il timore fondato che non ci si possa far nulla, ma che serva comunque mettersi dentro e combattere la corrente.

Insomma, dobbiamo immaginare che Sisifo sia felice

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